Il SAP ha incontrato il nuovo Questore di Trieste per un saluto durante una riunione di presentazione rivolta alle organizzazioni sindacali.
Durante l’incontro, il SAP ha portato il saluto dei propri iscritti al nuovo Questore attraverso il Segretario Provinciale Lorenzo Tamaro e ha voluto augurare una buona permanenza e un buon lavoro nella nostra città.
Il SAP ha auspicato inoltre che il nuovo Questore abbia a disposizione un periodo più congruo rispetto al suo predecessore, per poter affrontare e si spera risolvere molte problematiche che esistono, alcune delle quali molto complesse a causa della situazione d’organico in cui ci troviamo.
Riteniamo infatti che la breve permanenza del neo Prefetto La Vigna, nel quale il SAP ripone la massima stima e al quale augura un buon proseguo di carriera, non abbia dato l’opportunità di poter apprezzare i frutti del suo lavoro.
Auspichiamo che l’avvento di una donna ai vertici della Polizia giuliana, oltre che essere un elemento inedito per Trieste, rappresenti uno stimolo positivo per meglio affrontare le sfide che in questi anni saremo tenuti a fare fronte.
Abbiamo letto nei giorni scorsi dichiarazioni che affermavano che “con il numero di cui disponiamo riusciamo a far fronte a tutto”. Il SAP è convinto invece che nello spirito di “fare di più con meno” auspicato dal Capo della Polizia, oggi la Polizia di Stato di Trieste e del resto d’Italia stia facendo molto più di quello che si può fare, ma non abbastanza e non tutto quello che c’è da fare per la sicurezza dei cittadini.
Oggi infatti, anche a Trieste per far fronte ai numerosissimi servizi di ordine pubblico e alle vigilanze si ricorre quasi sistematicamente agli orari difformi ed in deroga a quanto previsto dall'A.N.Q. (Accordo Nazionale Quadro) proprio a causa del poco personale a disposizione e della sua età avanzata.
Ciò è permesso anche da un’organizzazioe sindacale responsabile come il SAP che conscia delle gravi carenze organiche, non ha voluto ancora utilizzare gli strumenti sindacali a disposizione che di fatto metterebbero in ginocchio la nostra Amministrazione.
A dimostrazione delle gravi difficoltà che lamentiamo, ad esempio, l’impossibilità espressa per iscritto alla nostra organizzazione sindacale, durante il G7 di Taormina, di garantire una chiusura dei confini (prevista in caso di sospensione del trattato di Shengen) a causa “dell’indisponibilità di un adeguato numero di specialisti di Polizia di Frontiera”, le problematiche dell’Ufficio Immigrazione, oggetto di recenti quanto mai inopportune critiche, del Commissariato di Opicina ridotto ormai al collasso operativo, ma anche di situazioni come quelle nel recente passato del transito di diverse centinaia di tifosi stranieri di club di calcio nelle ore notturne sul nostro territorio, “vigilato” da un numero troppo esiguo di operatori di Polizia.
E tante altre situazioni ancora.