Si è svolto oggi a Trieste un incontro tra una delegazione del SAP – Sindacato Autonomo di Polizia formata dal Segretario Provinciale del SAP Lorenzo Tamaro e dal Vice Segretario Provinciale del SAP Alessandro Polese con il Presidente della Commissione Parlamentare per la vigilanza dei Servizi Segreti Sloveni dott. Branko Grims.
L’incontro, inserito in una serie di appuntamenti del Presidente Grims nel Friuli Venezia Giulia, si è svolto sul tema della sicurezza nei nostri territori, in particolare sulla fascia confinaria tra Italia e Slovenia, in questa fase storica contraddistinta dal fenomeno così complesso dell’immigrazione clandestina e della minaccia del terrorismo di matrice islamica.
Il SAP ha toccato molti punti sulle problematiche delle forze di polizia italiane, alcune delle quali sono state evidenziate nei fatti, nel periodo del vertice del G7 di Taormina del 2017.
In quell’occasione infatti non è stato possibile da parte dell’Italia provvedere alla “chiusura” dei confini, previsti in occasione della sospensione dei trattati di Schengen, a causa della mancanza di personale qualificato della Polizia di Frontiera, viste le ormai croniche e sempre maggiori carenze organiche.
Alcuni esempi (ma non solo questi) in ambito giuliano della continua “emoraggia” sono la Sottosezione di Frontiera di Villa Opicina, che anche in questi giorni diminuisce nel numero e il Commissariato di Opicina ridotto ormai nei minimi storici.
Il SAP ha poi parlato dei buoni rapporti di collaborazione tra gli operatori di Polizia italiani e sloveni, ritenendo necessario però che si rendano più chiari i protocolli d’intervento transfrontalieri previsti dagli accordi: ancora oggi infatti operazioni congiunte e sconfinamenti possono risultare “insidiosi” nella pratica e causare eventuali “effetti collaterali” per gli operatori di Polizia.
E’ necessario poi che si creino condizioni migliori per il disbrigo delle partiche di “riammissione” degli stranieri irregolari, in modo da facilitare e snellire le operazioni di polizia e rendere più efficace i provvedimenti.
Inoltre l’eventuale utilizzo di pattuglie miste andrebbe perfezionato con una formazione specifica e qualificata, “valorizzata” anche dal punto di vista economico.
La sicurezza in un contesto europeo oggi deve necessariamente passare attraverso la formazione, la qualificazione e l’equa rimunerazione degli operatori di Polizia.