A piedi o in auto dal confine. Trafficanti trasportano clandestini in Italia. Paoloni (Sap): «I poliziotti rischiano la vita per arrestare gli stessi delinquenti»
La tratta dei disperati costa 5000 a persona. È questo l’importo che intascano i trafficanti di esseri umani per trasportare in Italia, a bordo di auto, i clandestini.
L’ultimo arresto è avvenuto all’altezza della frontiera di Trieste, con un pericolosissimo inseguimento da Pesek a Cervignano del Friuli. La polizia ha inseguito un’auto con a
bordo quattro clandestini e due trafficanti. Questi ultimi sono stati trovati con 20.000 euro in contanti. “Uno dei due trafficanti arrestati era recidivo - dichiara Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) - è stato arrestato tempo fa per lo stesso reato, poi rilasciato. Questo tipo di intervento - prosegue - è molto rischioso. I poliziotti sono coinvolti in inseguimenti con queste persone che percorrono tratti di strada a 160/180 km/h, non rispettando semafori e segnaletica. L’ultimo arresto poteva finire in
tragedia. L’auto con i clandestini e finita fuori strada, alcuni di loro sono rimasti feriti. Cosa più sconcertante - spiega ancora Paoloni - è che le pattuglie impiegate alle frontiere sono due e composte da 3 persone ciascuna. Una volta effettuato l’arresto e accompagnati i fermati presso gli uffici per le formalità di rito, le frontiere restano senza pattuglia e
chiunque può entrare indisturbato. I clandestini entrano nel territorio nazionale spesso anche a piedi, scendendo dai monti. Occorre rafforzare i controlli e aumentare il personale
- conclude Paoloni -. Occorre anche un impianto normativo poi severo che permetta di punire adeguatamente i trafficanti di esseri umani. I poliziotti rischiano la vita su strada per
arrestare sempre lo stesso delinquente”.