Sono anni che il SAP solleva il problema dell’immigrazione clandestina nel capoluogo giuliano.
Dichiarazioni spesso scomode, ma puntuali e soprattutto vere, confermate dai fatti!
Dopo l’ennesimo rintraccio, quello più corposo della scorsa settimana, ed il pressing del SAP di questi mesi, giunge l’ammissione da parte dei vertici della Polizia di Frontiera del F.V.G. che i rintracci di immigrati che fanno ingresso clandestinamente sul nostro territorio sono “più che raddoppiati”.
Perfino altre figure istituzionali e non , dopo anni di silenzio totale sembrano accorgersi di quello che sta accadendo.
D’altra parte le continue segnalazioni dei cittadini e le immagini di vestiti e documenti lasciati da queste persone sul territorio carsico in queste settimane, testimoniano in modo chiaro ed ineludibile le proporzioni di questo fenomeno, senza lasciare tanto spazio a diverse interpretazioni.
Il SAP, dopo l’incontro con l’Assessore Regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti, ha ottenuto dopo anni di totale inerzia, l’ascolto del nuovo esecutivo, il quale ha provveduto a rinforzare, seppur ancora in maniera non del tutto ottimale, un territorio difficilmente difendibile.
Un primo passo questo, per ottenere, in un futuro che speriamo ormai prossimo, più uomini in particolare alla Polizia di Frontiera e alla Questura in modo che possa essere rinforzato l’Ufficio Immigrazione.
Un rinforzo che sia strutturale e non temporaneo.
Servono uomini soprattutto in questi due settori per far fronte a quelle che sono ora ed in questi anni le esigenze nel territorio nord orientale.
Ma ribadiamo ancora una volta servono anche automezzi per il trasporto dedicato di queste persone, ambienti idonei a poter accogliere un numero così consistente e un controllo sanitario da riservare a tutti coloro che arrivano dopo aver effettuato un viaggio così lungo ed impervio, in modo da non mettere in pericolo la salute degli operatori di polizia che intervengono e di conseguenza l’intera comunità.
Richieste queste che il SAP sta effettuando da anni e che continuerà ad avanzare finchè non verranno esaudite.
Riteniamo inoltre che la “rotta balcanica” debba essere posta sotto la massima attenzione in considerazione soprattutto delle tipologie di persone e delle etnie che oggi la utilizzano.
Etnie e tipologie che poco hanno a che fare con la richiesta dello status di rifugiato politico, ma che impongono una particolare attenzione perché potrebbero riservare pericoli di altra natura.