Siamo d’accordo con quanto il Prefetto Valerio Valenti ha dichiarato al Congresso Provinciale del SAP: “richiedere un incremento del numero di militari impegnati nell’operazione strade sicure, in modo tale da liberare risorse da poter impiegare in questa attività … in modo tale da poter appunto togliere poliziotti e carabinieri che in questo momento sono impegnati in presidi fissi e quindi diciamo non possono muoversi dal territorio, invece così in modo da poter essere presenti in quella zona di ex confine”.
Tale richiesta è stata avanzata dal SAP già dal 2015.
Bisogna che sia proprio la Polizia a dover occuparsi delle proprie competenze con le proprie professionalità.
Ma il rintraccio di 80 clandestini di oggi confermano che anche questa utile iniziativa non possa essere sufficiente per soddisfare le esigenze che temiamo aumenterà nei prossimi mesi, con l’arrivo di condizioni climatiche ancor più favorevoli.
Per meglio affrontare tutto questo servono più uomini alla Polizia di Frontiera e all’Ufficio Immigrazione, quelli addetti e preparati a poter gestire questo tipo di pratiche. Ma servono anche mezzi adeguati, proprio ieri il Segretario Generale del SAP Stefano PAOLONI era intervenuto sull’inseguimento del furgone carico di immigrati che sono entrati illegalmente in Italia innescando un pericoloso inseguimento, così dichiarando: «I colleghi della Polizia di Frontiera hanno dovuto affrontare tutto questo a bordo di una Fiat Punto, purtroppo queste sono ancora oggi le dotazioni, a causa dell’ultimo decennio di tagli scellerati all’apparato della sicurezza.
Il SAP di Trieste è seriamente preoccupato, perché il rintraccio di oggi conferma e mette ancor più in evidenza il fenomeno in tutta la sua dimensione.
C’è la necessità di un maggior numero di personale e dei mezzi adeguati, mancano perfino dei furgoni per potere trasportare così tante persone, ma anche a dei locali idonei per accogliere un numero così elevato di immigrati durante la trattazione degli atti previsti per legge, come più volte richiesto proprio dal SAP.
A tale riguardo, una buona soluzione potrebbe essere l’impiego di strutture come ad esempio l’ex caserma della Guardia di Finanza di Fernetti oggi utilizzata per l’accoglienza.
Sarebbe poi forse il tempo di rivedere anche i protocolli di “riammissione” nel territorio sloveno, che seppur abbastanza buoni, vista la situazione oggi appaiono insufficienti. Inoltre, come avevamo poi già chiesto a fine agosto nell’incontro con l’Assessore Regionale Roberti, sarebbe il caso di mettere come è stato fatto positivamente a Tarvisio, le pattuglie miste con la Polizia Slovena.