E’ una vera e propria inversione di tendenza!

Un ritorno al passato!

Questo Governo ha ripreso in mano la politica delle chiusure, delle razionalizzazioni e degli accorpamenti.

Nei giorni scorsi con una nota ai sindacati il Dipartimento indicava il progetto di voler accorpare vari uffici di Polizia tra cui quelli della Frontiera di Trieste, nello specifico l’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Trieste con il Settore Terrestre di Trieste, con l’intento di “ottimizzare le risorse disponibili attraverso l’accorpamento dei rispettivi settori burocratici, con conseguente recupero di unità da destinare ai servizi operativi”. Sulla questione il SAP in passato si era già espresso negativamente in quanto la cosiddetta razionalizzazione, non tiene conto delle diversità dei due uffici, uno che opera in ambito extra-Shengen (Polizia di Frontiera Marittima) e uno in territorio Shengen (Polizia di Frontiera Terrestre).

Siamo fermamente convinti inoltre che tale rivisitazione, non porterà alcun beneficio in termini di risorse da mettere sul territorio, in considerazione delle qualifiche, dell’età elevata degli operatori di polizia li impiegati e delle competenze che attualmente sono così diverse.

Oggi la Polizia di Frontiera Marittima, che patisce una carenza ben maggiore alle 20 unità sulle 81 previste, opera quasi esclusivamente nell’ambito dell’area portuale ed è alle prese con un realtà sempre più importante a livello internazionale e in pieno sviluppo con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di sicurezza, mentre la Polizia di Frontiera Terrestre è costituita da meno di 100 unità contro le 120 previste per il lavoro ordinario. Una carenza quella della Polizia di Frontiera Terrestre resa ancora più evidente in questo momento storico, dal carico di lavoro del tutto straordinario volto a fronteggiare un’emergenza immigrazione, che continua a nostro avviso a non essere considerata come richiederebbe.

Lo scorso Esecutivo era riuscito ad evitare la più volte paventata chiusura della Sottosezione di Polizia di Frontiera di Villa-Opicina, ora il Dipartimento però riprende in considerazione l’ipotesi e la politica degli accorpamenti.

Oggi per garantire un servizio efficiente per la sicurezza di questo territorio, servono invece forze nuove e fresche da affiancare all’organico attuale, vecchio ed insufficiente.

C’è solo una ricetta a questo problema e sono investimenti affinché vengano in tempo rapido assunti molti nuovi agenti anche in considerazione che nel prossimo triennio ci saranno numeri importanti in termini di pensionamenti.

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