Il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, commenta la norma immunità per la dirigenza per le Forze di Polizia e Forze Armate: “Donne e uomini del comparto sicurezza e difesa non sono carne da macello. Norma inaccettabile”.
Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia, commenta la conversione in legge del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo “recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” con la IV Commissione Senato che ha votato all’unanimità una norma che di fatto stabilisce “l’immunità per la dirigenza” per le Forze di Polizia e Forze Armate:
“Leggo nel documento che nel contrasto all’emergenza epidemiologica – spiega Paoloni – è sufficiente che “abbiano assolto agli obblighi di informazione del personale sui rischi di contaminazione da agenti virali, e gli ordini emanati siano conformi alle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie, dico solo che le donne e gli uomini del comparto sicurezza e difesa non sono carne da macello.
“Nessuno vuole sottrarsi nel dare il proprio contributo al Paese in questo difficile momento ma questo non significa legittimare chicchessia a non doversi assumere le proprie responsabilità – continua Paoloni – Agli addetti al soccorso pubblico servono norme che gli consentano di svolgere al meglio la loro funzione, servono DPI (mascherine, guanti, tute monouso e disinfettanti), servono test e tamponi, serve formazione, serve uno Stato che sia vicino e non che deresponsabilizzi i responsabili dell’apparato. Ci aspettiamo norme a sostegno dell’apparato tutto, dalla dirigenza sino all’ultimo operatore, invece in questo modo non può che sorgere diffidenza da parte di chi deve eseguire. Questi è anche colui che normalmente è più vicino alla gente e al servizio della gente”.
“Questa proposta è inaccettabile – conclude Paoloni – Auspichiamo che al passaggio alla Camera dei Deputati sia espunta in segno di riconoscimento, stima e vicinanza a tutti gli uomini in divisa in prima linea che rischiano ogni giorno e non si sottraggono alle loro responsabilità”.