Anche oggi un mare di rintracci!
È iniziata una vera e propria ondata di ingressi di immigrati clandestini: era ampiamente prevedibile che ciò accadesse.
L’anno scorso si sono registrati più del doppio degli arrivi rispetto al 2018 ed ora le previsioni per il futuro non sono confortanti; l’emergenza COVID-19 ha solamente e momentaneamente rimandato il problema, non dissolto.
Alla mole di lavoro legata ai controlli COVID-19 e all’ordine pubblico, si aggiunge quindi quella di un fenomeno immigratorio che riteniamo sia stato sottovalutato negli anni da parte del Governo centrale.
L’incremento di militari con l’operazione “Strade Sicure” è certamente un aiuto, ma non può bastare se non si prevede l’aggregazione di personale di Polizia di Frontiera, quello specializzato in materia, proveniente da altre città per poter contrastare una situazione che con l’arrivo della bella stagione si preannuncia “molto caldo”.
Proprio ieri sera il SAP di Trieste si era recato a vedere le condizioni di lavoro degli operatori di Polizia di una delle Sottosezioni di Polizia di Frontiera.
Serve personale della Polizia di Frontiera, attualmente in sottorganico di 20 unità sulle piante organiche previste per il lavoro ordinario e di conseguenza fortemente inadeguato per la situazione attuale.
Serve quindi un importante incremento anche per svincolare il personale della Questura e poterlo restituire alle quotidiane competenze di controllo del territorio e di repressione dei reati.
Servono uffici con mezzi informatici adeguati, automezzi efficienti che garantiscono anche la sicurezza sanitaria degli operatori di polizia; si pensi che non abbiamo nemmeno un furgone attrezzato con un divisorio tra il personale e i rintracciati.
Innanzitutto che si consideri questa porta dell’est come il “porto terrestre” seppur metaforicamente, il più grande d’Italia.
Si agisca sul fronte diplomatico presto e in maniera decisa