La presenza a Trieste in questi giorni del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sia occasione propizia per constatare di persona in quali condizioni gli operatori di Polizia stanno fronteggiando il flusso di migranti provenienti dalla “Rotta Balcanica” che varcano clandestinamente il territorio del capoluogo regionale.
Mentre continuano, anche in questi giorni, costanti gli “arrivi”, ancora non si è fatto nulla per provvedere ad un rinforzo di uomini; non è stato fatto nemmeno nulla per quanto riguarda anche la parte logistica, quella utilizzata per la trattazione degli atti ed i controlli dei migranti, che oggi è fortemente deficitaria.
Mancano infatti spazi adeguati per poter svolgere tali attività; in tal proposito il SAP già negli anni scorsi aveva lanciato la proposta di restituire l'ex Caserma della Guardia di Finanza di Fernetti, oggi adibita all'accoglienza dei migranti e rinominata “Casa Malala”, ai suoi scopi originari: quelli per l'attività di una forza di Polizia.
Tali locali sarebbero sicuramente più adatti per tale scopo rispetto a quelli utilizzati oggi nell’attigua struttura della Sottosezione di Polizia di Frontiera di Fernetti.
Un flusso, quello odierno, che a causa della pandemia del Covid-19, assume un'importanza ancora più degna di attenzione anche sul profilo sanitario, in considerazione di quanto sta accadendo proprio nei balcani in merito alla diffusione del virus.
Il Ministro dell'Interno, con la sua presenza, avrebbe modo di constatare di persona inoltre che gli automezzi oggi utilizzati dalla Polizia di Frontiera non possono soddisfare le esigenze per contrastare il fenomeno migratorio.
E’ necessario quindi che si intervenga la più presto con fatti concreti.
Per il Sindacato Autonomo di Polizia: “l’immigrazione in Fvg è un’emergenza. Da metà maggio, rintracciati oltre 930 clandestini a Trieste, a Udine 150 nell’ultimo weekend”.
La rassegna stampa.