Bisogna cambiare le leggi di questo Paese, se non si vuole continuare a rendere vani gli sforzi ed il lavoro delle Forze dell’Ordine.
Non è normale che in Italia, dopo copiose ed ininterrotte indagini a spese dei contribuenti, di giornate, sere, notti spesi dagli operatori con successo per assicurare alla giustizia alcuni dei responsabili della rissa e sparatoria di via Carducci, questi sforzi siano vanificati e perfino ridicolizzati dalla disposizione di mettere alcuni soggetti agli arresti domiciliari.
Sono decisioni queste prese dalla Magistratura negli ambiti delle normative vigenti e che non mettiamo in discussione, sia ben chiaro, però una legge così com'è strutturata, è evidente non soddisfi più quelle che sono ormai vere e proprie esigenze in termini di sicurezza e che rischiano ancora una volta di trasmettere il messaggio che l'Italia è il Paese del bengodi dei delinquenti a discapito degli onesti e della brava gente.
Quello che è successo il 4 settembre a Trieste, ha creato profonda preoccupazione tra i cittadini, un senso di insicurezza che era stato in parte attenuato da una pronta ed efficace “risposta” della Polizia di Stato.
Manca ora il segnale chiaro, quello di una giustizia che dia la certezza che chi mette in pericolo la vita altrui verrà punito.
Se anche ai processi saranno inflitte pene miti per fatti come questi, si legittimeranno e istigheranno ulteriormente azioni criminali.