PARTE DA RIMINI LA STAGIONE SINDACALE DEL SAP TRIESTE
Parte dal Consiglio Generale del SAP di Rimini dei giorni scorsi, alla quale hanno partecipato anche i delegati di Trieste, la campagna che vedrà la sigla sindacale Autonoma più rappresentativa in ambito nazionale e locale impegnata in prima linea, in tutta Italia e nel capoluogo giuliano, nelle battaglie sullo sblocco dei contratti, sul riordino delle carriere e contro la “rottamazione” della Polizia di Stato.
La Corte Costituzionale il 29 luglio 2015 aveva dichiarato illegittimo il blocco dei contratti, malgrado ciò il Governo non ha stanziato nella legge di stabilità le somme necessarie per il rinnovo del contratto delle Forze dell’Ordine, che oltretutto non hanno diritto di sciopero.
La legge 195/95 impone l’obbligo al Governo di convocare i Sindacati di Polizia, prima della legge di stabilità, ma questo diritto non è stato rispettato nel 2014 e nel 2015. Mancano circa 45.000 uomini nelle forze dell’ordine e l’età media è salita a 47 anni costringendo all’utilizzo degli operatori nel lavoro straordinario, doppi turni e salto dei riposi settimanali.
Sono previste le chiusure di centinaia di Uffici di Polizia (Postale, Ferroviaria e Frontiera) nel tentativo di “recuperare” uomini.
Gli equipaggiamenti e le autovetture sono logori, vetusti e inidonei, mentre le strutture sono fuori dai parametri di sicurezza ed igiene previsti dalla legge, si tagliano perfino i fondi destinati alla formazione, malgrado siano attualissimi gli allarmi terrorismo; non ci sono nemmeno le risorse per le divise.
Il SAP duellerà contro i militanti del partito dell'Anti-polizia (il Parlamento ne è pieno!), contro l'approvazione del DDL sul reato di Tortura e contro quello dell'introduzione del codice identificativo sulle divise, un rischio per la nostra sicurezza e per quella delle nostre famiglie.
Il SAP pone al Governo questi quesiti: Il Governo è intenzionato a rispettare l’obbligo di convocare i sindacati? È intenzionato a stanziare nella prossima legge di stabilità le risorse necessarie per ottemperare a quanto disposto dalla Corte Costituzionale per i contratti e per il riordino delle carriere? È intenzionato a sbloccare il turn-over (assunzioni-pensioni)? È intenzionato a rinunciare alla chiusura degli uffici di polizia? È intenzionato a stanziare risorse per strutture, equipaggiamenti, corsi antiterrorismo per tutti i poliziotti impiegati su strada? È intenzionato a sostenere un approfondimento conoscitivo sulle condizioni dell’apparato sicurezza?
I poliziotti hanno il dovere di far rispettare la legge e chiedono che la legge venga rispettata nei loro confronti! I poliziotti sono disposti a rischiare la vita, ma non vogliono sprecare la vita per l’irresponsabilità della classe di Governo! I poliziotti chiedono alla classe politica di assumersi la responsabilità di “conoscere" per poter decidere per il bene della brava gente.