Il SAP da tempo chiede un aumento del personale (che non c’è a causa di una sciagurata politica dei tagli) ed in particolare, ma non solo, sulla zona confinaria di Trieste, dove il presidio del territorio è fondamentale nella lotta al contrasto dell’immigrazione.
In questi giorni, contrariamente a quanto servirebbe, la nostra Amministrazione ha paventato, nel corso di una riunione con le organizzazioni sindacali, l’ipotesi della “soppressione” della Sottosezione di Polizia di Frontiera di Villa Opicina (che ha funzioni di retro-valico), per distribuire le attuali risorse tra le rimanenti Sottosezioni ed il Settore Polizia di Frontiera. L’annuncio sotto le mentite spoglie della “razionalizzazione” e di un miglior impiego del personale.
Frasi e parole già sentite in passato, in occasioni di altre chiusure, accompagnate dalle promesse di aumento delle pattuglie e della sicurezza in strada, sempre disattese.
Abbiamo invece assistito ad un arretramento della sicurezza e svilimento professionale per gli operatori di Polizia.
Un film già visto con il Commissariato di Rozzol-Melara, che non ha sortito alcun beneficio nemmeno in termini di uomini, anzi! All’epoca in cambio del forte “ridimensionamento” di quell’Ufficio di Polizia si erano fatte molte promesse, come ad esempio la presenza di pattuglie sul territorio 24 ore al giorno da parte del “polo San Sabba”: mai viste!
Oggi la nostra zona confinaria, che consta di ben 54 km e che ha subito negli anni, pur mutando la tipologia del servizio in funzione di “Schengen”, una riduzione di quasi 2/3 del personale, a nostro avviso non appare sufficientemente presidiata e la chiusura della Sottosezione di Frontiera di Villa Opicina non porterà alcuna miglioria, anzi.
La soluzione migliore resta quella di rinforzare tutte le Sottosezioni di uomini così come gli Uffici di Polizia dell’intera Provincia, che però evidentemente non è possibile a causa di un blocco troppo prolungato del turn-over.
Aspettiamo comunque di vedere il progetto nella sua interezza; il SAP infatti ha chiesto all’Amministrazione di conoscere tutti gli aspetti della c.d. “razionalizzazione” prima di esprimere un giudizio complessivo, ma temiamo che le decisioni siano già state prese e che ipotesi di questo tipo non porteranno alcun beneficio né in termini di uomini né in termini di sicurezza. Razionalizzazione di cosa poi?
Servono più uomini e più giovani per fronteggiare i grandi “temi” di questi tempi e proprio in questi termini in questi giorni si è espresso anche il Capo della Polizia preoccupato per la mancanza di organico attuale e per quella futura se non ci sarà un cambio di tendenza.
La politica fallimentare delle finte razionalizzazioni di questi anni non hanno fatto e non fanno bene alla sicurezza reale dei cittadini.