Non c’è nulla da festeggiare!

Continua infatti l’inerzia che drasticamente riduce le risorse economiche e umane, la chiusura di uffici territoriali strategici, come ad esempio in ambito regionale il Distaccamento di Polizia Stradale di Tolmezzo e quelli della Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pordenone e Gorizia (che inevitabilmente andranno ad incidere sul lavoro del Compartimento di Trieste), ma anche il continuo e progressivo indebolimento di tutti i posti di polizia della provincia di Trieste come in un recente passato lo è stato per il Commissariato di Rozzol-Melara ed ora è per quello di Opicina, ne sono tristi esempi.

La chiusura della squadra nautica e la soppressione, che ormai appare avviata, della Sottosezione di Frontiera di Villa Opicina in pieno allarme terrorismo e con il fenomeno dell’immigrazione che proprio in questa stagione potrebbe vedere un aumento di flussi, che mai ha conosciuto interruzioni: sono esempi chiari di cosa sta succedendo.

C’è proprio nulla da festeggiare visto il trattamento riservato ai poliziotti nella quotidianità!

Trattamento ben rappresentato proprio in questi giorni dalla presentazione di un riordino delle carriere che tutto è meno che un riordino … ed è atteso da 20 anni…

La realtà è infatti ben diversa e lontana dai sorrisi stampati sulle labbra, dai vestiti a festa, dalle auto nuove e luccicanti di questa giornata volta a celebrare i risultati conseguiti in quest’ultimo anno, frutto solo dell’impegno individuale e della passione che le donne e gli uomini della Polizia di Stato mettono in campo malgrado tutto.

Dati che sono solo meri meccanismi di propaganda e pubblicità, che hanno il solo scopo di dare una visione edulcorata e distorta della realtà e prestigio personale a qualcuno, ma la realtà sul piano della sicurezza anche nella nostra città, ex isola felice, quella vera è sotto gli occhi di tutti.

La triste realtà è che ogni giorno i poliziotti si scontrano con situazioni di precarietà dei mezzi a disposizione, carenze di organico, modifiche di orario per sopperire alle quotidiane emergenze operative, impoverimento degli uffici di supporto, che vengono sguarniti di personale e risorse finanziarie, disorganizzazione di gestione.

Anche in questa provincia l’età media è troppo elevata per questa professione: si attesta tra i 45 e 50 anni.

Il turno-over insufficiente causa una ridistribuzione del lavoro tra il personale rimasto ancora in servizio, spesso a discapito della qualità.

La gestione del personale denota mancanza di attenzione alla reale risoluzione dei problemi e al rispetto dei contratti di lavoro, il cui rinnovo di quello nazionale è peraltro disatteso dal 2009, crediamo siano veramente troppi anni.

Crediamo che in questi tempi tutto serve, meno che continuare a umiliare e demotivare il personale di polizia come sta accadendo.

Questa situazione non fa gli interessi nemmeno dei cittadini.

Che c’è da festeggiare?

Apprezziamo il coraggio del Capo della Polizia quando lancia l’allarme per la continua emorragia di uomini che porterà nel vicino 2030 un ammanco di 40 mila unità solo nella Polizia di Stato, ci piacerebbe che lo stesso coraggio venisse utilizzato dai Dirigenti nel denunciare anche in giornate come quella della “fondazione” tutte le difficoltà che quotidianamente incontriamo e che per questo motivo oggi non ci fanno festeggiare.

Chi ha potere e dovere di Governo, abbia il coraggio e decida cosa fare sulla sicurezza del nostro Paese: l’unificazione delle forze di polizia, una seria (e non quella farsa del corpo Forestale dello Stato inglobato nei Carabinieri) porterebbe un vero risparmio e una vera razionalizzazione, al fine di restituire al cittadino il diritto alla sicurezza, un vero controllo del territorio e agli uomini e alle donne in divisa la possibilità di poter svolgere fattivamente e con la necessaria serenità, l’importante funzione sociale cui da sempre sono chiamati.

Esserci sempre è il tema scelto nel 2017 per le celebrazioni della fondazione; il SAP c’è e sempre ci sarà a fianco e per i poliziotti affinché non continui quello che sta accadendo ora: la distruzione dell’apparato sicurezza!

Il resto sono solo chiacchiere, quelle che non ci fanno festeggiare.