GIORGIA MELONI INCONTRA IL SAP DI TRIESTE
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A margine di una conferenza stampa di Fratelli d’Italia, il presidente on. Giorgia Meloni ha incontrato presso l’Harrys Hotel di Trieste il SAP del capoluogo giuliano rappresentato dal Segretario Provinciale Lorenzo Tamaro e dal Segretario Aggiunto Simon Carfi.
Durante l’incontro il Presidente di Fratelli d’Italia ha espresso l’apprezzamento per il lavoro svolto ed i successi raggiunti dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato anche nel Friuli Venezia Giulia ed in particolare nel capoluogo di Regione attualmente interessato da un incremento del fenomeno migratorio proveniente dalla “Rotta Balcanica”.
Il SAP a tal riguardo ha espresso la soddisfazione per l’attenzione che ora viene rivolta verso le Forze dell’Ordine, a differenza di quanto accaduto nel passato anche più recente.
Oggi finalmente nessuno nega più l’esistenza del problema sul nostro territorio riguardante una “Rotta Balcanica” maggiormente attiva e la difficoltà nell’affrontarla derivata dal grave abbandono a cui è stato sottoposto in questi ultimi dieci anni l’apparato sicurezza.
Il Segretario Provinciale Lorenzo Tamaro ha sottolineato all’On. Giorgia Meloni, la necessità che in queste zone venga rinforzato l’organico della Polizia, in particolare quello “specializzato” della “Frontiera”, nell’immediato intanto sotto la forma di aggregazione di personale proveniente da altre città, in attesa che l’incremento di tale organico diventi “strutturale.
E’ stata poi ribadita la necessarietà che la Polizia di Frontiera venga fornita di automezzi adeguati alla perlustrazione di un territorio che non può essere affidato, come oggi avviene, a semplici “utilitarie”
Servono inoltre ambienti più grandi ed adeguati per accogliere numeri così elevati di persone durante il disbrigo delle pratiche previste dalla legge.
Malgrado si sia già provveduto a rinforzare con un contingente di militari impegnati nell’operazione “Strade Sicure”, che contribuisce a “liberare” personale delle Forze dell’Ordine da servizi di vigilanza per restituirli ad un compito più propriamente di Polizia, il SAP ha riaffermato che un aiuto sostanziale potrebbe essere rappresentato da un numero di 10 unità di militari per ciascuna delle tre Sottosezioni di Polizia di Frontiera (Rabuiese, Villa Opicina e Fernetti).
Non di minore importanza e come già detto in passato, potrebbe risultare utile l’istituzione delle pattuglie miste con la Polizia Slovena e la revisione e il miglioramento dei protocolli di riammissione nel territorio sloveno.
E’ PARTITO DA TRIESTE IL MEMORIAL DAY 2019
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Si è svolto questa mattina alle ore 09:30 presso il Sacrario Martiri delle Foibe di Basovizza (TS) e a Trieste alle ore 10:30, presso il Famedio della Questura il Memorial Day 2019.
Dal 1993, l’anno dopo la strage di Capaci, e Via D’Amelio, dove persero la vita i giudici FALCONE, BORSELLINO e i colleghi di scorta Vito SCHIFANI, Rocco DI CILLO, Antonio MONTINARO, Agostino CATALANO, Emanuela LOI, Walter Eddie COSINA, Vincenzo LI MULI e Claudio TRAINA, il Sindacato Autonomo di Polizia, nel mese di maggio, organizza il “Memorial Day” una serie di manifestazioni su tutto il territorio nazionale, realizzata per celebrare tutte le vittime della mafia, del terrorismo, del dovere e di ogni forma di criminalità, e commemorare non solo i servitori dello Stato ma anche giornalisti, politici, religiosi e semplici cittadini che hanno pagato con la vita il loro impegno a favore della collettività.
Dopo una breve e semplice cerimonia, condotta dal Segretario Provinciale del SAP Lorenzo TAMARO alla presenza di autorità civili e militari cittadine con deposizione di un mazzo di fiori sul Cippo ai Poliziotti, posizionato dalla sede di Trieste dell’A.N.P:S. nell’ottobre 2007 a ricordo dei Poliziotti caduti e infoibati, dimenticati per decenni, è partita proprio dalla Foiba di Basovizza, la staffetta dei ciclisti del SAP che percorreranno le strade d’Italia portando con l’azzurro del SAP il messaggio di “verità” e “giustizia” e il ricordo indelebile delle vittime della mafia, del terrorismo e di ogni tipo di criminalità.
Successivamente alle ore 10.30, la Segreteria del SAP di Trieste ha poi deposto una corona d’alloro sul Famedio della Questura in memoria di tutti i caduti della Polizia di Stato e in ricordo di tutti coloro che si sono battuti e hanno sacrificato tutto in questi valori.
Presenti alle cerimonie autorità civili e militari, familiari delle vittime, il Prefetto di Trieste Valerio VALENTI, il Vice Questore Vicario di Trieste Lucio PENNELLA, il Presidente della Regione FVG Massimiliano FEDRIGA, il Vice Sindaco di Trieste Paolo POLIDORI, il Sindaco di Muggia Laura MARZI, il Sindaco di Duino Aurisina Daniela PALLOTTA, l’Assessore alla Sicurezza della Regione Friuli Venezia Giulia Pierpaolo ROBERTI, l’Assessore del Comune di Duino-Aurisina Valentina BANCO, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri , della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto, il Direttore della Casa Circondariale di Trieste Ottaviano CASARANO, il Segretario Regionale del SAP Olivo COMELLI, il Segretario Provinciale del SAP di Udine Nicola TIONI, il Segretario Regionale del Conapo Damjan NACINI, l’A.N.P.S. (Associazione Nazionale Polizia di Stato), il Presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos ALBERTINI.
E’ stata poi impartita la benedizione dal Cappellano della Polizia di Stato Don Paolo RAKIC.Nel corso della cerimonia il Segretario Provinciale del SAP giuliano ha illustrato l’iniziativa facendo riferimento al ricordo del sacrificio delle vittime.
Un ricordo, quello del MEMORIAL DAY di Trieste, che assume un particolare significato perché le stragi di via D’Amelio e quella di Capaci, hanno tristemente segnato la nostra città, per il diretto coinvolgimento di Eddie Walter COSINA e di Vito SCHIFANI frequentatore del 116° corso Allievi Agenti della Scuola di Trieste.
Sono stati inoltre ricordati Vincenzo RAIOLA, Luigi VITULLI ed in egual misura tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per difendere la legalità e la democrazia di questo Paese, pagando con il massimo sacrificio, in molti casi, per la sola colpa di aver rappresentato lo Stato italiano o di essere italiani.
Oggi ricordare questi eroi non è solo un dovere per il SAP, ma una necessità perché la “missione” alla quale siamo chiamati a svolgere non debba essere svilita e questi estremi sacrifici non siano stati vani.
Un dovere quello di un sindacato come il SAP, che quotidianamente si batte a difesa e per i diritti dei poliziotti e che certamente non può dimenticare tutti coloro i quali hanno dato tutto nello svolgimento delle proprie mansioni per il bene della brava gente.
Anche quest’anno, in considerazione del valore e l’importanza dell’iniziativa, il Comune di Trieste ha inteso concedere il suo patrocinio
MEMORIAL DAY 2019 A TRIESTE ... PER NON DIMENTICARLI
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Lunedì 13 maggio 2019 si svolgerà a Trieste il Memorial Day.
Le celebrazioni si svolgeranno alle ore 09:30 presso il Sacrario Martiri delle Foibe di Basovizza (TS) e a Trieste alle ore 10:30, presso il Famedio della Questura di Trieste.
A Basovizza verrà deposto un mazzo di fiori sul Cippo ai Poliziotti caduti e infoibati, monumento che è stato posizionato dalla sede di Trieste dell’A.N.P:S. nell’ottobre del 2007.
Particolare importanza simbolica è il ricordo di questo luogo, dimenticato per decenni e poi ricordato dai colleghi dell’A.N.P.S..
Luogo dove hanno trovato la morte precipitando in un pozzo minerario, profondo 200 metri, numerosi prigionieri, militari, poliziotti, finanzieri e civili, “spinti” dalle milizie Jugoslave durante l’occupazione "titina" di Trieste nel 1945.
Proprio dalla Foiba di Basovizza, partirà quest’anno, la staffetta dei ciclisti del SAP che percorreranno le strade d’Italia portando con l’azzurro del SAP il messaggio di “verità” e “giustizia” e il ricordo indelebile delle vittime della mafia, del terrorismo e di ogni tipo di criminalità.
Successivamente, nell’atrio della Questura di Trieste si svolgerà la deposizione di una corona al Famedio dei caduti della Polizia.
Trieste rappresenta una tappa ormai divenuta tradizionale e imprescindibile proprio perché nelle stragi siciliane di mafia del 1993, caddero il muggesano Eddie Walter Cosina e Vito Schifani, frequentatore del 116° corso Allievi Agenti della scuola di Polizia di Trieste, successivamente, stesso infausto destino per mano della criminalità organizzata toccò a Luigi Vitulli e Vincenzo Raiola.
Il nostro Memorial Day è nato nel 1993, a un anno dalla strage di Capaci, con una serie di eventi e iniziative della durata di un mese che toccano molte città d’Italia.
Lo organizziamo ogni anno, anche a Trieste, per ritrovare insieme il senso del sacrificio di tutte le vittime della mafia, del terrorismo, del dovere e di ogni forma di criminalità.
Per non dimenticare e per non dimenticarli!
Per noi del SAP, è dalla Memoria che devono nascere e rinascere ogni giorno la Verità e la Giustizia: da questo principio che ispira la nostra vita spesa dalla parte del bene e il nostro sacrificio quotidiano, inizia anche il “Cammino della Memoria della Verità e della Giustizia”.
“Verità” e “giustizia”, temi questi ultimi che sono due punti fermi del nostro Sindacato quotidianamente impegnato nella tutela degli operatori di Polizia e, in funzione di ciò, pronto ad opporsi alle disfunzioni del sistema.
Con le nostre iniziative, attraversiamo mezza Italia, da Roma a Monte Sant'Angelo, in Puglia, per portare nei luoghi meravigliosi di transito la nostra testimonianza, il tributo a chi ha sacrificato la vita per un paese migliore.
Durante tutte le soste abbiamo previsto iniziative e commemorazioni, in particolare il 18 maggio è in programma un grande evento di chiusura al santuario di San Michele Arcangelo, Santo Patrono della Polizia di Stato.
Il nostro Cammino è stato ufficialmente riconosciuto tra i “cammini storici Micaelici” dall’associazione Iubilantes, che tutela la Via Micaelica, ossia l’unico pellegrinaggio da Roma.
Un viaggio a sostegno dei nostri valori.
Insieme, continueremo a camminare e a combattere per migliorare le condizioni del nostro lavoro, del Paese e della comunità che difendiamo ogni giorno.
Auspichiamo che l’iniziativa, come momento di riflessione collettiva, possa contribuire alle finalità perseguite e che i motivi ispiratori possano trovare, per certo, forte affermazione e condivisione.
Anche quest’anno per questi motivi e valori espressi è stato chiesto e concesso il patrocinio del Comune di Trieste.
VINCENZO RAIOLA: VENTI ANNI DOPO … PER NON DIMENTICARLO
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Ormai 20 anni fa, il 24 Maggio del 1999, moriva all’ospedale di Niguarda a Milano, l'Agente Scelto della Polizia di Stato Vincenzo Raiola, in servizio presso la Questura di Milano.
Il tragico epilogo di un conflitto a fuoco con un gruppo di rapinatori in Via Imbonati, a Milano, che ha causato una gravissima ferita alla testa.
Alle 5 del mattino del 14 maggio una banda di rapinatori armata di fucili d'assalto ed esplosivi militari, assalì un furgone portavalori appena uscito dal deposito di un istituto di vigilanza in Via Bovio, una strada laterale di Via Imbonati nel nord milanese.
Nelle fasi concitate della rapina, giungevano gli equipaggi della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, che vennero accolti da raffiche di mitra che non non risparmiarono nemmeno le autovetture civili e un autobus di passaggio.
Per farsi strada e scappare a bordo di due autovetture hanno utilizzato anche alcuni candelotti fumogeni.
Nel conflitto a fuoco rimasero feriti anche altri agenti della Polizia di Stato, Carabinieri e perfino dei civili.
Le auto dei rapinatori attraversarono il quartiere di Dergano per poi imboccare nuovamente in Via Imbonati, qualche centinaio di metri più a nord.
Fu qui che i rapinatori si trovarono davanti alle Volanti Comasina e Niguarda , che stavano sopraggiungendo sul luogo della rapina.
I rapinatori alla vista degli agenti immediatamente aprirono il fuoco, ferendo tre di loro, tra i quali l'agente scelto Vincenzo Raiola, gregario della Volante Comasina, colpito da un proiettile alla testa.
Quindi i rapinatori fuggirono definitivamente in direzione di Viale Enrico Fermi, abbandonando le auto in due paesi dell'hinterland milanese.
L'Agente Scelto Vincenzo Raiola, venne trasportato immediatamente all’ospedale di Niguarda in condizione disperate, in coma irreversibile.
Durò 10 giorni la speranza, prima che cessasse di vivere Vincenzo Raiola. Un assalto tremendo come testimoniato dai bossoli ritrovati sul luogo; ben 217 bossoli di arma da fuoco esplosi dai rapinatori.
Dopo una settimana dalla rapina erano ancora visibili, in via Imbonati e nelle strade limitrofe, i segni dello scontro a fuoco (auto trapassate dalle pallottole, fori di proiettile sulle pareti delle abitazioni e negozi).
Le indagini scattarono immediatamente dopo l'assalto e portarono all'individuazione da parte della Squadra Mobile del gruppo di fuoco responsabile della vile aggressione, ma gli arresti scattarono solo a luglio, per permettere di assicurare alla giustizia l'intera banda, compresi due carabinieri corrotti. La banda era composta da ex terroristi di sinistra, pregiudicati per reati di mafia e criminali comuni.
Tre degli assassini ricevettero la condanna all'ergastolo, confermata in Cassazione. Il basista della tentata rapina al furgone portavalori non è mai stato individuato. L'Agente Scelto Vincenzo Raiola era stato in servizio al Compartimento di Polizia Ferroviaria di Milano, prima di ottenere il trasferimento alle Volanti. Lasciò i genitori, il fratello e la fidanzata.
La Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Trieste è stata intitolata alla sua memoria.
POSITIVO L’ACCORDO CON LA TRIESTE TRASPORTI PER L’UTILIZZO DELLE TELECAMERE
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Le telecamere oggi sono un grandissimo aiuto per le forze dell'ordine, per accertare quello che è successo e risalire agli autori di reati ed azioni che vanno contro il bene comune.
Utilissime sono infatti quelle della Trieste Trasporti che sono già state in molti casi “essenziali” per l'attività investigativa.
Bene quindi il nuovo protocollo che è stato firmato dal Prefetto di Trieste Valerio Valenti con il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e l’Amministratore delegato di Trieste Trasporti Aniello Semplice, che darà un maggiore e immediato utilizzo delle immagini alle forze dell’ordine, agevolando non di poco il loro lavoro.
Intese, come quella siglata, servono a poter sfruttare al meglio l’utilizzo di strumentazioni moderne e adeguate come queste: non servono solo mezzi quindi, ma anche normative e protocolli utili ad un miglior e maggior utilizzo delle attrezzature.
Sicuramente le telecamere non possono sostituirsi agli operatori di Polizia, ma sono senza ombra di dubbio uno strumento di "verità" e proprio per questo che il SAP lotta da anni per dotare gli operatori di polizia, ma anche le autovetture e gli ambienti di lavoro di questi preziosi dispositivi.