LA LOTTA ALL'IMMIGRAZIONE SI COMBATTE ANCHE A TRIESTE, MA PER FARLO SERVE DI PIU’!
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Abbiamo apprezzato anche “pubblicamente” il rinforzo dei giorni scorsi, seppur minimo, dei militari e del loro impiego in presidi fissi, in modo da “recuperare” forze da utilizzare ad un compito più propriamente di Polizia, ma il fenomeno che ci sta riguardando in questi tempi da vicino, l’immigrazione proveniente dalla “Rotta Balcanica” e la stagione alla quale ci stiamo addentrando richiedono uno sforzo maggiore.
Servirebbero infatti almeno 10 militari “dedicati” per ciascuna delle sottosezioni di Polizia di Frontiera (Rabuiese, Villa Opicina e Fernetti) e con mezzi più dinamici come ad esempio i fuori strada, per poter veramente massimizzare il servizio, in attesa di un implemento “strutturale” e far fronte alla carenza di organico della Polizia di Frontiera: in realtà il vero ed unico personale ad aver competenze e professionalità specifiche.
E’ chiaro che l’ideale sarebbe l’aggregazione proprio di operatori di Polizia con queste caratteristiche.
Non da meno, è urgente l’arrivo di autovetture della Polizia di Stato, idonee alla perlustrazione di quei territori che presentano strade non facilmente percorribili da semplici “utilitarie” che ad oggi rappresentano il mezzo standard per questo tipo di servizio.
Riteniamo che i rintracci ormai quotidiani, non solo quelli alla ribalta della cronaca locale, attestino che il problema vado affrontato anche nella direzione di un miglioramento capillare delle singole sottosezioni di Polizia di Frontiera.
Non risolto poi il problema dei luoghi dove accogliere numeri così elevati di persone durante il disbrigo delle pratiche previste dalla legge.
Utile poi sarebbe l’istituzione delle pattuglie miste con la Polizia Slovena, la revisione e il miglioramento dei protocolli di riammissione nel territorio sloveno.
BUONE FESTE
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La Segreteria Provinciale del SAP di Trieste augura una serena Santa Pasqua a tutti.
TASER IN DOTAZIONE A GIUGNO
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In questi giorni il Ministro dell’Interno ha annunciato che in giugno verranno distribuite agli operatori delle forze dell’ordine le pistole Taser, a seguito di una positiva sperimentazione.
Una buona notizia questa!
Una battaglia che il SAP, anche qui a Trieste, porta avanti da anni non solo per il Taser, ma anche per dotazioni idonee e al passo con i tempi.
Un inizio questo che è un incentivo per continuare le nostre battaglie per arrivare ad aggiornare tutti le dotazioni operative e dotare al più presto gli agenti anche di strumenti “verità” come le telecamere sulle divise, sulle autovetture e nei locali di polizia utilizzati per i fermati.
Il Taser, strumento non letale, si è rivelato durante la sperimentazione molto utile ed efficace con soggetti esagitati o violenti; interventi risolti il più delle volte solo con l’esibizione della pistola elettrica che ha sortito come deterrente e che ha indotto i soggetti a desistere nel commettere reati di violenza o resistenza.
Auspichiamo che la distribuzione avvenga al più presto anche a Trieste, perché riteniamo che anche qui possa agevolare non di poco il lavoro dei poliziotti e si possa evitare possibili drammi, da una parte e dall’altra, come è accaduto in passato proprio anche nella nostra città.
Questa decisione è la dimostrazione che qualcosa sta cambiando e che la sicurezza è inserita nell’agenda di Governo dopo tanti anni di completo abbandono.
SAP TRIESTE: TASER IN DOTAZIONE A GIUGNO
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In questi giorni il Ministro dell’Interno ha annunciato che in giugno verranno distribuite agli operatori delle forze dell’ordine le pistole Taser, a seguito di una positiva sperimentazione.
Una buona notizia questa!
Una battaglia che il SAP, anche qui a Trieste, porta avanti da anni non solo per il Taser, ma anche per dotazioni idonee e al passo con i tempi.
Un inizio questo che è un incentivo per continuare le nostre battaglie per arrivare ad aggiornare tutti le dotazioni operative e dotare al più presto gli agenti anche di strumenti “verità” come le telecamere sulle divise, sulle autovetture e nei locali di polizia utilizzati per i fermati.
Il Taser, strumento non letale, si è rivelato durante la sperimentazione molto utile ed efficace con soggetti esagitati o violenti; interventi risolti il più delle volte solo con l’esibizione della pistola elettrica che ha sortito come deterrente e che ha indotto i soggetti a desistere nel commettere reati di violenza o resistenza.
Auspichiamo che la distribuzione avvenga al più presto anche a Trieste, perché riteniamo che anche qui possa agevolare non di poco il lavoro dei poliziotti e si possa evitare possibili drammi, da una parte e dall’altra, come è accaduto in passato proprio anche nella nostra città.
Questa decisione è la dimostrazione che qualcosa sta cambiando e che la sicurezza è inserita nell’agenda di Governo dopo tanti anni di completo abbandono.
POLIZIA DI FRONTIERA UN’ORDINARIA EMERGENZA
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Un film già visto, tutto come previsto: inizia la primavera ed aumentano (e che numeri!!!) i rintracci, in realtà mai terminati!
E’ ora che l’Amministrazione si attivi subito, ecco le richieste del SAP:
AUTOMEZZI: Ormai è necessario ed urgente il rinnovamento del parco macchine. Non chiediamo Lamborghini o bolidi per sfrecciare ma veicoli affidabili, sicuri ed utili alla vigilanza prevista, ricordandosi che i 54 chilometri di linea confinaria sono perlopiù costituiti da strade sterrate che si addentrano in boschi spesso arrampicati sulle prime zone montane che separano l’Italia dalla Slovenia. Di sicuro è impensabile poter percorrere tali strade con “utilitarie” come Renault |
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Clio e Fiat Punto, insufficienti perfino su strade asfaltate in frangenti come quelli accaduti l’altra sera con l’inseguimento del furgone con il carico di clandestini poi bloccato appena in provincia di Udine.
RINFORZI: La scorsa estate sono stati inviati in “soccorso” ai nostri operatori quelli del II° Reparto Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine di Padova per affrontare l’emergenza immigrazione. Seppur un aiuto, utile in tempi d’emergenza, riteniamo che la situazione di oggi, ampiamente prevedibile, debba essere affrontata questa volta con personale qualificato in materia in grado di poter svolgere le mansioni burocratiche prettamente di Polizia di Frontiera e non solo utile al rintraccio dei clandestini, creando una vera e propria congestione. |
Anche l’invio di questi reparti a livello economico, non sembra la miglior soluzione per le casse dello Stato.
Serve necessariamente un aggregazione di “specialità” con personale conoscitore della materia della Polizia di Frontiera!
STRADE SICURE: Durante il Congresso Provinciale del SAP avente proprio come argomento “Sicurezza e legalità nei territori della Rotta Balcanica” il Prefetto di Trieste Valerio VALENTI esprimeva la volontà di richiedere un potenziamento del personale militare impiegato nell’operazione “STRADE SICURE”. Il SAP, seppur ritenendo l’utilizzo dei militari un’estrema ratio, ritiene che ciò potrebbe essere di grande aiuto se ad ogni Sottosezione di Polizia di Frontiera di Trieste fosse assegnata una propria ”muta” composta da |
almeno 10 uomini (per un totale di 30 militari), corrispondendo ovviamente a tutti l’indennità omnicomprensiva come da attuali disposizioni vigenti.
Così facendo, si andrebbe quindi ad implementare la forza operativa, ad avere un più capillare controllo della zone “calde”, dare una maggiore percezione di sicurezza alla popolazione (cosa che in questo momento è totalmente assente), far gestire dal personale specializzato della Polizia di Frontiera di Trieste la totalità dei rintracci e degli atti.
Ogni qualvolta vengono rintracciati dei migranti, tutte le forze destinate al controllo del territorio denominato di “retrovalico” si concentrano presso la Sottosezione di Fernetti per il disbrigo delle pratiche inerenti il rintraccio, lasciando sguarnito TUTTO il restante territorio e dando la possibilità ad altri migranti di entrare in T.N. indisturbati (con tutta probabilità un’azione pianificata per agevolare la tratta di persone.
Dotando ogni Sottosezione di Polizia di Frontiera di una propria “muta” militare si andrebbe a liberare almeno una pattuglia della Polizia di Stato da compiti burocratici in modo da poter proseguire il pattugliamento lungo la zona confinaria.
Ritornando invece sul “becero” discorso economico, l’Amministrazione andrebbe sicuramente a ridurre le spese seppur pagando la prevista indennità ai colleghi ed ai militari.
Rimane comunque imperativa la risoluzione in brevi termini dei problemi inerenti il parco automezzi dell’Ufficio in questione.
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