CHIUSA DEFINITIVAMENTE LA SQUADRA NAUTICA DI TRIESTE
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Alla fine è giunto in questi giorni, il decreto del Capo della Polizia che sopprime le squadre nautiche e assegna i compiti, personale e mezzi (acquascooter per litorali, gommoni e barche per sommozzatori o vigilanza acque interne) alle Questure e ai Commissariati dei luoghi in cui avevano sede.
Quindi anche a Trieste si chiude definitivamente la questione Squadra Nautica!
Verranno assegnate alla Questura solamente due moto d’acqua per la vigilanza del litorale in periodo estivo ed in determinate occasioni.
È una scelta assurda, mai condivisa dal SAP che fin da subito ha osteggiato.
Una scelta questa, un’operazione di mero risparmio, un puro e semplice taglio lineare delle spese operato nell'ambito di quella ostinata e dannosa opera di ridimensionamento dell’apparato preposto alla sicurezza interna del Paese, che dà alla sola Guardia di Finanza l’autorità di andar per mare.
Non ci meraviglierà affatto se nel futuro sarà necessario ridare alla Polizia risorse per poter svolgere i propri compiti istituzionali anche in mare.
Questo è un altro effetto negativo della Legge Madia che in questi anni ha causato una riduzione così grave degli organici di Polizia e che con questo provvedimento in questi giorni ha sancito la morte definitiva della Squadra Nautica.
E’ di fatto riiniziato, quindi, l’eliminazione di centinaia di presidi di Polizia sul territorio e accorpamenti sotto le mentite spoglie delle razionalizzazioni, progetto sospeso per più di due anni ed ora “rispolverato” negli ultimi mesi.
Ciò potrebbe portare a Trieste l’unificazione dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Trieste con il Settore Terrestre di Trieste, con l’intento di “ottimizzare le risorse disponibili attraverso l’accorpamento dei rispettivi settori burocratici, con conseguente recupero di unità da destinare ai servizi operativi”.
Un provvedimento questo che se portato a compimento, di fatto non porterà alcun beneficio in termini di risorse da mettere sul territorio, in considerazione delle qualifiche, dell’età elevata degli operatori di polizia li impiegati e delle competenze che attualmente sono così diverse.
LUIGI VITULLI: 4 DICEMBRE DI VENT’ANNI FA
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Sono passati 20 anni dall’uccisione dell’Ispettore Capo della Polizia di Stato Luigi Vitulli.
Quel sabato pomeriggio del 4 dicembre durante un’operazione di routine, in via Lago 6 a Trieste Luigi Vitulli è stato colpito a bruciapelo all’addome da un colpo di pistola sparato da un pregiudicato.
Pronta la reazione dell’Ispettore che ha risposto al fuoco ferendo mortalmente il malvivente.
A nulla però è servito l’intervento disperato in ospedale per tentare di bloccare l’emorragia polmonare dell’investigatore della Squadra Mobile.
Quest’anno il ventennale delle sua morte coincide con un altro triste anniversario: due mesi da quel 4 ottobre che ha portato via Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, un’altra terribile tragedia che ha colpito la Polizia di Stato di Trieste e dell’intera comunità.
Questa mattina, alle ore 09:00 verrà celebrata una Messa di suffragio presso la Chiesa della Beata Vergine del Rosario, in Piazza Vecchia a Trieste.
Il SAP come consuetudine sarà presente per ricordare Luigi Vitulli a fianco dei suoi familiari.
I PERICOLI DEL WEB SPIEGATI DAL SAP (occhio a TikTok)
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Da #ISONZONEWS su #Telefriuli
Intervista a Lorenzo Tamaro (Segretario #FVG aggiunto del #SAP) che durante un incontro organizzato dal #CONAPO a #Gorizia,in sala Dora Bassi, ha spiegato alcuni aspetti del web e ha parlato di #TIKTOK
Quello che c'è da sapere in modo semplice e chiaro, una panoramica sulle insidie del web con un occhio particolare alle app più diffuse nel mondo giovanile.
RIORGANIZZAZIONI UFFICI POLIZIA DI FRONTIERA: OGGI SERVONO ASSUNZIONI, NON ACCORPAMENTI!
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E’ una vera e propria inversione di tendenza!
Un ritorno al passato!
Questo Governo ha ripreso in mano la politica delle chiusure, delle razionalizzazioni e degli accorpamenti.
Nei giorni scorsi con una nota ai sindacati il Dipartimento indicava il progetto di voler accorpare vari uffici di Polizia tra cui quelli della Frontiera di Trieste, nello specifico l’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Trieste con il Settore Terrestre di Trieste, con l’intento di “ottimizzare le risorse disponibili attraverso l’accorpamento dei rispettivi settori burocratici, con conseguente recupero di unità da destinare ai servizi operativi”. Sulla questione il SAP in passato si era già espresso negativamente in quanto la cosiddetta razionalizzazione, non tiene conto delle diversità dei due uffici, uno che opera in ambito extra-Shengen (Polizia di Frontiera Marittima) e uno in territorio Shengen (Polizia di Frontiera Terrestre).
Siamo fermamente convinti inoltre che tale rivisitazione, non porterà alcun beneficio in termini di risorse da mettere sul territorio, in considerazione delle qualifiche, dell’età elevata degli operatori di polizia li impiegati e delle competenze che attualmente sono così diverse.
Oggi la Polizia di Frontiera Marittima, che patisce una carenza ben maggiore alle 20 unità sulle 81 previste, opera quasi esclusivamente nell’ambito dell’area portuale ed è alle prese con un realtà sempre più importante a livello internazionale e in pieno sviluppo con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di sicurezza, mentre la Polizia di Frontiera Terrestre è costituita da meno di 100 unità contro le 120 previste per il lavoro ordinario. Una carenza quella della Polizia di Frontiera Terrestre resa ancora più evidente in questo momento storico, dal carico di lavoro del tutto straordinario volto a fronteggiare un’emergenza immigrazione, che continua a nostro avviso a non essere considerata come richiederebbe.
Lo scorso Esecutivo era riuscito ad evitare la più volte paventata chiusura della Sottosezione di Polizia di Frontiera di Villa-Opicina, ora il Dipartimento però riprende in considerazione l’ipotesi e la politica degli accorpamenti.
Oggi per garantire un servizio efficiente per la sicurezza di questo territorio, servono invece forze nuove e fresche da affiancare all’organico attuale, vecchio ed insufficiente.
C’è solo una ricetta a questo problema e sono investimenti affinché vengano in tempo rapido assunti molti nuovi agenti anche in considerazione che nel prossimo triennio ci saranno numeri importanti in termini di pensionamenti.