PATTUGLIE MISTE E DRONI SONO UN AIUTO, MA PER LA ROTTA BALCANICA SERVE FARE DI PIU’
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Il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha partecipato ad un incontro con Ales Hojs, suo omologo sloveno, che aveva come tema centrale il fenomeno dei flussi migratori che interessa la frontiera orientale italiana.
Ben vengano le pattuglie miste, ma siamo convinti che per contrastare il fenomeno andrebbe creata una forza di Polizia tra paesi europei in grado di operare direttamente ai margini dei confini d'Europa.
Il fenomeno è talmente ampio che se da un lato la tecnologia e i pattugliamenti misti possono rappresentare degli aiuti importanti, dall'altro non sono la soluzione al problema.
Continuiamo ad esempio ad aspettare che giungano sul confine quegli aiuti che da anni chiediamo a gran voce ma che, nemmeno durante il periodo “caldo” in cui la Rotta Balcanica riprende vigore, si sono visti.
Qui a Trieste abbiamo sempre lo stesso personale: di rinforzi neanche l'ombra e perfino le strutture logistiche e le autovetture della Polizia di Frontiera, sono del tutto inadeguate per quello che è uno dei punti di maggior ingresso di migranti.
Servono inoltre regole più snelle e concrete per poter contrastare i trafficanti di esseri umani.
FERNETTI: VIOLATA LA SICUREZZA DELLA POLIZIA DI FRONTIERA
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Da tempo il SAP denuncia l’inadeguatezza di alcuni uffici di Polizia, tra questi quello della Sottosezione di Polizia di Frontiera di Fernetti, ambienti non idonei a contenere un così elevato numero di “rintracciati” provenienti dalla “Rotta Balcanica” e così “pericolosamente vicini ad una struttura oggi adibita all’accoglienza.
E’ stato diffuso sulla piattaforma social “tik tok”, un video che schernische i colleghi in servizio nella sottosezione di Polizia di Frontiera di Fernetti (TS).
In quella registrazione, su fondo musicale etnico medio orientale, si vedono 3 poliziotti nella zona interna della caserma che vengono zoommati.
Non è tanto la tipologia del video che ci preoccupa quanto la posizione dalla quale viene registrato che è riconducibile alla limitrofa “casa Malala” nonché il nome dell’autore @kingafridi555 verosimilmente straniero.
Com’è noto, casa Malala, è un ex caserma della Guardia di Finanza, è attualmente utilizzata per l’accoglienza dei migranti ed è ubicata proprio a fianco della Caserma di Polizia di Frontiera.
Non si deve sottovalutare che la struttura in questione è una caserma di Polizia, adibita anche alla trattazione degli irregolari rintracciati nel territorio nazionale quindi un sito altamente sensibile che andrebbe protetto.
E’ evidente che le due strutture, per ubicazione e la tipologia di utilizzo non sono compatibili e quanto accaduto sta a dimostrarlo.
Non si deve dimenticare che, seppur in una percentuale molto bassa ma pur possibile, lo straniero in attesa di regolarizzazione, di cui tutto si sconosce, potrebbe rappresentare un potenziale pericolo.
In passato il SAP aveva proposto che si utilizzasse l’ ex caserma della Guardia di Finanza oggi “Casa Malala” come nuova sede della Polizia di Frontiera di Fernetti.
Una soluzione che garantirebbe una maggiore sicurezza per gli operatori di Polizia esentati da “occhi indiscreti” e una infrastruttura adeguata a gestire ciò che purtroppo è ormai un fenomeno consolidato, quello di Trieste ed il suo Carso come uno dei maggiori punti d’ingresso d’Italia in termini di immigrazione clandestina.
Gli operatori della Polizia di Frontiera sono spesso chiamati a dover effettuare, a causa della grave carenza di organico, il triplo turno di servizio per poter adempiere a quanto previsto dalla legge, operando in ambienti veramente non adatti: è ora che svolgano il loro servizio perlomeno in sicurezza.
CONDANNATO IL PAKISTANO CLANDESTINO: RIDATA LA DIGNITA’ AI POLIZIOTTI
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Il Tribunale di Roma l'altra sera ha ribaltato la precedente ordinanza sul ricorso che un pakistano, entrato illegalmente sul territorio italiano, aveva avanzato, accusando la Polizia italiana di averli “ammanettati, poi caricati su un furgone e portati in una zona collinare (evidentemente sul confine sloveno) e intimati sotto la minaccia di bastoni di correre dritti davanti a loro, dando il tempo della conta fino a 5”.
Parole infamanti, prive di ogni riscontro e di verità, tanto che lo stesso pakistano ora è stato condannato a 3000 euro di spese legali.
La sentenza ha ridato piena dignità agli operatori di Polizia che ogni giorno sono impegnati a contenere, con pochi mezzi e locali idonei e una normativa indubbiamente carente, una rotta Balcanica che proprio in questi giorni sembra essere ritornata in piena attività.
Poliziotti ingiustamente accusati da infamanti falsità, in pieno contrasto con l'opera quotidiana di primo soccorso che la Polizia di Frontiera attua proprio nei confronti di chi raggiunge il nostro Paese facendo ricorso ai trafficanti di uomini, quelli sì senza scrupoli.
Poliziotti che si distinguono anche in questi momenti per altruismo e umanità nei confronti degli immigrati clandestini.
L'ennesima macchina del fango messa in moto contro le forze dell'ordine per discreditarne l'operato, ancora una volta ha subito il più che giusto arresto.
Il SAP proprio perché si eviti casi come questo, dove si muovono false accuse contro gli agenti, da tempo chiede telecamere sulle divise e adeguate “garanzie funzionali”, inoltre che eventuali procedimenti in cui sono coinvolti gli operatori delle forze dell'ordine siano affidati al Procuratore Generale presso la Corte d’Appello.
MEMORIAL DAY 2021
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Si è svolto questa mattina alle ore 09:30 presso il Sacrario Martiri delle Foibe di Basovizza (TS) e a Trieste alle ore 10:30, presso il Famedio della Questura il Memorial Day 2021.
Dal 1993, l’anno dopo la strage di Capaci, e Via D’Amelio, dove persero la vita i giudici FALCONE, BORSELLINO e i colleghi di scorta Vito SCHIFANI, Rocco DI CILLO, Antonio MONTINARO, Agostino CATALANO, Emanuela LOI, Walter Eddie COSINA, Vincenzo LI MULI e Claudio TRAINA, il Sindacato Autonomo di Polizia, nel mese di maggio, organizza il “Memorial Day” una serie di manifestazioni su tutto il territorio nazionale, realizzata per celebrare tutte le vittime della mafia, del terrorismo, del dovere e di ogni forma di criminalità, e commemorare non solo i servitori dello Stato ma anche giornalisti, politici, religiosi e semplici cittadini che hanno pagato con la vita il loro impegno a favore della collettività.
E’ stata una breve e semplice cerimonia, quella sul sacrario della Foba di Basovizza, condotta dal Segretario Provinciale del SAP Lorenzo TAMARO alla presenza dll’Assessore alla Sicurezza della Regione Friuli Venezia Giulia Pierpaolo ROBERTI e del Sindaco di Trieste Roberto DIPIAZZA, di autorità civili e militari cittadine con deposizione di un mazzo di fiori sul Cippo ai Poliziotti, posizionato dalla sede di Trieste dell’A.N.P.S. nell’ottobre 2007 a ricordo dei Poliziotti caduti e infoibati, dimenticati per decenni.
Successivamente alle ore 10.30, la Segreteria del SAP di Trieste ha poi deposto una corona d’alloro sul Famedio della Questura in memoria di tutti i caduti della Polizia di Stato e in ricordo di tutti coloro che si sono battuti e hanno sacrificato tutto in questi valori.
Presenti alle cerimonie autorità civili e militari, il Questore di Trieste Irene TITTONI, il V. Prefetto di Trieste Giuseppina Maria Patrizia DI DIO DATOLA, il Sindaco di Trieste Roberto DIPIAZZA, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale di Trieste, il V. Segretario Regionale del SAP Flavio PINO, il Segretario Provinciale del SAP di Udine Nicola TIONI, il Presidente del SAFOC Alfredo CANNATARO e l’A.N.P.S. (Associazione Nazionale Polizia di Stato).
E’ stata poi impartita la benedizione dal Cappellano della Polizia di Stato Don Paolo RAKIC. Nel corso della cerimonia il Segretario Provinciale del SAP giuliano ha illustrato l’iniziativa facendo riferimento al ricordo del sacrificio delle vittime.
Un ricordo, quello del MEMORIAL DAY di Trieste, che assume un particolare significato perché le stragi di via D’Amelio e quella di Capaci, hanno tristemente segnato la nostra città, per il diretto coinvolgimento di Eddie Walter COSINA e di Vito SCHIFANI frequentatore del 116° corso Allievi Agenti della Scuola di Trieste.
Sono stati inoltre ricordati Vincenzo RAIOLA, Luigi VITULLI, Pierluigi ROTTA e Matteo DEMENEGO ed in egual misura tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per difendere la legalità e la democrazia di questo Paese, pagando con il massimo sacrificio, in molti casi, per la sola colpa di aver rappresentato lo Stato italiano o di essere italiani.
Oggi ricordare questi eroi non è solo un dovere per il SAP, ma una necessità perché la “missione” alla quale siamo chiamati a svolgere non debba essere svilita e questi estremi sacrifici non siano stati vani.
Un dovere quello di un sindacato come il SAP, che quotidianamente si batte a difesa e per i diritti dei poliziotti e che certamente non può dimenticare tutti coloro i quali hanno dato tutto nello svolgimento delle proprie mansioni per il bene della brava gente.
Anche quest’anno, in considerazione del valore e l’importanza dell’iniziativa, il Memorial Day è stato patrocinato dal Comune di Trieste.
MEMORIAL DAY 2021: A TRIESTE IL 17 MAGGIO UNA CERIMONIA PER RICORDARE TUTTE LE VITTIME.
- alle ore 9.30 alla Foiba di Basovizza dove verranno ricordate le vittime degli eccidi della seconda guerra mondiale;
- alle ore 10.30 al Famedio della Questura dove verranno ricordate le vittime del dovere della Polizia di Stato;
MEMORIAL DAY 2021: A TRIESTE IL 17 MAGGIO UNA CERIMONIA PER RICORDARE TUTTE LE VITTIME.
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- alle ore 9.30 alla Foiba di Basovizza dove verranno ricordate le vittime degli eccidi della seconda guerra mondiale;
- alle ore 10.30 al Famedio della Questura dove verranno ricordate le vittime del dovere della Polizia di Stato;