NESSUNO TOCCHI IL COMMISSARIATO DI OPICINA, SI FACCIA IL NUOVO UFFICIO IMMIGRAZIONE
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Siamo fermamente contrari al progetto presentato dall’Amministrazione di trasferire anche se in forma “temporanea”, così è stato detto, la 3^ e 4^ sezione dell'ufficio Immigrazione di Trieste; uffici che trattano le pratiche relative ai minori stranieri, a chi non è in regola con i permessi di soggiorno e ai richiedenti asilo. Ci è stata “garantita” la “temporaneità”, quella necessaria per i lavori previsti per l'ingresso della Questura, non più rimandabili anche dopo la tragedia del 4 ottobre 2019. Temiamo però, che il “momentaneo” spostamento dei due uffici, possa essere solo un primo passo per un progetto più ampio e soprattutto diverso da quello già previsto che vedeva la costruzione di un nuovo Ufficio Immigrazione, quindi una struttura nuova, moderna, ad hoc, posta all'interno del Polo San Sabba, la cui costruzione sarebbe dovuta partire già molto tempo fa. Il Commissariato di Opicina, invece, è stato negli anni progressivamente “depotenziato” del suo personale, riducendolo oggi ai minimi termini a 10 unità contro le 33 di un tempo, come già in passato denunciato dal SAP. La struttura che ospita il Commissariato ha bisogno da anni di importanti ristrutturazioni, ma per questo non si sono mai reperiti i fondi necessari. Al contrario, oggi, per spostare “temporaneamente” le due sezioni, si sarebbero reperiti i fondi utili a rendere agibili e un po’ più dignitosi, quegli ambienti che sarebbero destinati all’Immigrazione e che da anni vengono invece utilizzati dagli operatori di Polizia del Commissariato in queste precarie condizioni. Ancora una volta la “sicurezza” e l'immigrazione non viene, a nostro avviso, considerata per l'importanza che essa deve avere per la società. Il Commissariato riveste un ruolo fondamentale e un punto di riferimento per l’Altipiano Carsico e l'Ufficio Immigrazione, oggi più che mai, in una provincia interessata dalla Rotta balcanica, assume un ruolo fondamentale. Come sempre però, non vengono effettuati, progettati e soprattutto eseguiti e terminati, ambienti adeguati ai tempi e alle necessità che il periodo storico impone, basti pensare a quanto poco è stato dato in questi anni alla Polizia di Frontiera di Trieste, sia in termini di uomini, di mezzi ma anche e soprattutto dal punto di vista logistico, per contrastare l'immigrazione clandestina. Si pensi già da subito al ruolo fondamentale che la sicurezza ha nella quotidianità dei cittadini, si pensi piuttosto a rafforzare in termini di uomini il Commissariato di Opicina, rendendolo anche adeguato nei suoi interni e si parta subito con la realizzazione del progetto dell'Ufficio Immigrazione a San Sabba. Di soluzioni tampone che poi magari cambiano destinazione, non ne ce n'è veramente bisogno.
ROTTA BALCANICA: IL SAP SU PANORAMA
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In un ampio articolo a firma di Fausto Biloslavo, il settimanale Panorama affronta il dramma della Rotta Balcanica. Il SAP è citato, grazie alla costante attività di denuncia svolta, riguardo l’aumento esponenziale dei migranti che giungono a Trieste, Udine, Gorizia e anche Venezia dal confine con la Slovenia.
DOTATE DI TASER TUTTE LE FORZE DI POLIZIA
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Lo chiede a gran voce anche il Sindacato di Polizia SAP di Trieste, dopo l'uccisione, a Milano, di un filippino che si era lanciato con un coltello contro i poliziotti che non hanno potuto evitare di sparargli.
Ora quel poliziotto è indagato per eccesso colposo di legittima difesa, come atto dovuto.
Chi difenderà ora quel collega che ha agito per difendersi e difendere il collega dall’aggressore?
Abbiamo bisogno, in tutte le città, anche a Trieste, di garanzie funzionali, ma anche di strumenti al passo con i tempi ed efficaci in simili situazioni.
Gli strumenti che abbiamo attualmente a disposizione non consentono una gradualità nell’uso della forza, si passa dallo sfollagente all’arma da fuoco.
In determinati interventi lo sfollagente è poco, l'arma da fuoco troppo ed è difficile da stabilire quale dei due sia quello da utilizzare e in quale maniera.
Il SAP è da anni che si batte per l'introduzione del Taser, un'arma non letale, utilizzato in oltre 150 paesi al mondo compresa la Città del Vaticano.
Si pensi che su 1000 interventi con lo sfollagente i feriti sono circa 800, su mille interventi con il Taser i feriti sono circa 4.
Per utilizzare il Taser bisogna superare un corso professionale di abilitazione: nessuno potrebbe mai usarlo con leggerezza.
In Italia è stato sperimentato in alcune città e si è rivelato un ottimo deterrente: su 15 interventi, in ben 14 casi vi è desistenza, quindi un ottimo strumento di non violenza.
Al Taser viene associata una bodycam, quella dotazione che il SAP chiede dal 2014 e che serve a verificare la dinamica dell'intervento per garantire maggiori tutele per gli operatori di Polizia e più trasparenza per i cittadini.
La sicurezza è un bene di tutti; per chi deve garantirla è un diritto lavorare in sicurezza.
'KILLER AGENTI INCAPACE? SISTEMA GIUDIZIARIO SI SCHERMI DA RICHIESTE INFONDATE'
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TONELLI, 'KILLER AGENTI INCAPACE? SISTEMA GIUDIZIARIO SI SCHERMI DA RICHIESTE INFONDATE'
Troppo comodo così. Adesso Alejandro Stephan Meran potrebbe uscire dal carcere per peggiorate condizioni di salute.
Eppure, era ben consapevole di quello che faceva quando ha ucciso i miei colleghi e per questo merita il massimo della condanna.
Comprendo che le strategie difensive possano spaziare anche nel tentativo di mettere in discussione la capacità di intendere e di volere così da poter affrancare il proprio assistito dalle responsabilità nel momento in cui l'evidenza delle prove e la gravità dei comportamenti sono tali da rendere pressoché certa una condanna.
Mi auguro che il sistema giudiziario sappia schermarsi di fronte a delle richieste così strumentali e infondate.
Non vorremmo trovarci di fronte a un nuovo processo giudiziario gestito con le lenti polarizzate ideologicamente.
In questi anni purtroppo abbiamo assistito su questo terreno a pronunce sconcertanti, auguriamoci che non riaccada".
In qualità di Segretario Provinciale del SAP di Trieste, oltre a condividere ogni parola dell’On. Gianni Tonelli, aggiungo che “da parte nostra non vi è alcuna volontà di vendetta, ma solamente una richiesta di una reale giustizia, invocata da tutti ed espressa anche dal Capo della Polizia nel primo anniversario della morte dei “Figli delle stelle””.